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GIOVEDì 2 DICEMBRE  2021 | ore 20.30

GIPSOTECA

Piazza S. Paolo All’Orto,20-Pisa

ARSA

evento in collaborazione con Università di Pisa – CISE

di Giuseppe Manfridi
uno spettacolo di Andrea Buscemi
con Martina Benedetti
musiche originali Niccolò Buscemi
canto Donatella Binelli

Venezia, nel ghetto ebraico di Cannaregio, a cavallo fra il Cinque e il Seicento, dove Sara Coppio Sullam visse scrivendo. Il suo epitaffio ce la tramanda bella e consunta, di febbri, precocemente. Amava leggere quanto amava scrivere e leggeva di tutto, ma soprattutto versi. Leggeva i poemi della sua gente, ne leggeva di antichi e moderni, di arabi e cristiami. La fame da cui era trascinata la portò infine ad imbattersi ne La regina Esther, una sterminata sequela di endecasillabi ben foggiati che racconta, perlappunto, di una regina pagana. Ne era autore un vecchio cattolico bolognese, l’erudito Ansaldo Cebà, arido quanto la sua penna ma che pur seppe incantare la fanciulla con la grave possanza del suo armamentario retorico e con la sterile precisione della sua metrica. Perciò Sara gli scrisse; lui le riscrisse e lei gli riscrisse ancora, innamorata di quell’uomo che non incontrò mai e che una sola cosa insisteva a chiederle: di convertirsi. Sarà ne sarà furiosa, contro di lui e contro di sè, e contro l’incauto sacerdote che quotidianamente la raggiunge nel ghetto, come fosse in terra nemica, affinchè ella possa raccontare la sua vicenda epistolare e sentimentale, e possa pentirsene. Sarà cerchrà redenzione digiunando, legandosi a sè stessa fino all’estinzione e alla trascendenza.
Dunque, così come le parole hanno bruciato Sara,le parole oggi devono raccontarla. Lo fa, con grande maestria, Giuseppe Manfridi, uno dei più rinomati drammaturghi italiani, affidando la storia a un vero e proprio racconto poetico. A dirigere lo spettacolo Andrea Buscemi , da sempre affascinato dalla vicenda della giovane poetessa ebrea, affidandone corpo e voce a Martina Benedetti, capace di aderire con slancio e passione al difficile compito di portare il verso a teatro. Fondamentale la colonna sonora creata per l’occasione da Niccolò Buscemi (coadiuvato dal canto di Donatella Binelli), che scandisce il soliloquio con tutti i registri sentimentali che una tale vicenda può evocare.
Uno spettacolo che rende giustizia a un’importante figura storica dell’immaginario culturale ebraico, trattandola col mezzo che più di ogni altro ella amò: la Poesia.

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