ARTE EBRAICA, tra precetti e creatività

L’iconoclastia ebraica, in virtù del divieto biblico esplicitato nel secondo comandamento, “Non avrai altro d-o all’infuori di me. Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra” ha generato tutta una serie di divieti che in qualche misura hanno invece stimolato la creatività.

Una creatività che alcuni punti di vista esterni alla tradizione ebraica hanno percepito in maniera paradossale. Ne è un esempio quanto scritto dal filosofo Mario Costa rispetto al concetto e definizione di Arte Contemporanea: (non è altro) «che il molteplice, differenziato e oggettivo sforzo di adeguare l’arte occidentale alle esigenze religiose dell’ebraismo e di edificare delle arti che, ciascuna a suo modo e per proprio conto, rispettassero l’Halakhah».

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